Per chi ama prendersi cura degli animali, quella del veterinario è una professione che sa dare grandi soddisfazioni. Non solo permette di passare molto tempo in loro compagnia ma offre anche diversi sbocchi professionali sia nel settore privato che nella sfera pubblica.
Ma come si diventa veterinario? Quali sono i corsi da seguire, come funziona il test di ammissione e quali sono le opportunità di carriera? Nei prossimi paragrafi cercheremo di rispondere ad ogni tua domanda su questo splendido lavoro.
Indice
- Cosa fa un veterinario
- Dove lavora il veterinario
- Come si diventa veterinario
- Il test di ammissione all’università di veterinaria
- Perché diventare veterinario
Cosa fa un veterinario
Probabilmente sorriderai leggendo questa domanda. Il veterinario cura gli animali, che altro sennò?
È vero, il medico veterinario è quella figura professionale che si occupa della salute degli animali; un operatore sanitario che mette le proprie competenze al servizio della collettività tutelando il patrimonio faunistico e zootecnico locale.
In quanto operatore sanitario, la sua attività è regolata da un codice deontologico (https://www.fnovi.it/fnovi/codice-deontologico), un codice di comportamento definito dalla FNOVI, la Federazione nazionale ordini veterinari italiani, che ne regola l’esercizio della professione.
Professione veterinaria: educare al rapporto uomo-animale-natura
Secondo il primo articolo del codice, il medico veterinario è chiamato a dedicare la propria opera alla protezione dell’uomo e degli animali da danni e pericoli derivanti dall’ambiente, dalle malattie animali e dal consumo di alimenti o altri prodotti di origine animale.
Ciò significa che riveste un ruolo chiave non soltanto nella salvaguardia della salute degli animali, ma anche dell’uomo attraverso campagne di prevenzione igienico-sanitaria ed educando alla costruzione di un corretto rapporto uomo-animale-natura.
Dove lavora il veterinario
Come molte altre professioni legate all’ambito sanitario anche il veterinario può lavorare come dipendente pubblico o privato, o come libero professionista.
Indipendentemente dal settore, le mansioni che gli spettano sono principalmente dettate dal tipo di impiego e dalla sua eventuale specializzazione, ma qual è la differenza principale tra i due ambiti?
Il veterinario pubblico
Un medico veterinario impiegato nel settore pubblico può essere assunto nelle ASL locali per svolgere attività di prevenzione della salute degli animali, ispezioni negli allevamenti con rilascio di certificati e, più in generale, controlli igienico-sanitari nell’ambito della produzione di alimenti e prodotti di origine animale.
Il veterinario privato
Un veterinario impiegato nel settore privato come dipendente o libero professionista può lavorare all’interno ambulatori e cliniche veterinarie, ma anche in parchi naturali, giardini zoologici e aziende agricole, occupandosi di:
- consulenza sul benessere e la nutrizione degli animali
- prescrizione di terapie farmacologiche, esami e analisi
- prelievi e vaccinazioni
Pet food e Pharma: nuove opportunità di lavoro nell’industria del pet
Un’altra, crescente opportunità in ambito privato è poi quella delle industrie attive nel settore pet food e pharma.
Qui il veterinario può affiancare i laboratori di ricerca e sviluppo in qualità di product specialist o fare da tramite tra industria farmaceutica e medici veterinari in veste di informatore scientifico.
___________________________________________________________________
Sei un veterinario e ti piacerebbe scoprire di più sulle opportunità lavorative nel mondo pet food & pharma? Visita la nostra sezione Business Unit. Oppure inviaci il tuo curriculum nella sezione Lavora con noi!
Come si diventa veterinario
Ora che sai di cosa si occupa un veterinario e in quanti ambiti si può diramare la sua professione, veniamo alla grande domanda: come diventare veterinario?
Il corso di laurea in Medicina veterinaria
Se ti stavi chiedendo se serva una laurea per diventare veterinario, la risposta è sì.
I più comuni corsi di laurea per intraprendere questo percorso professionale sono la laurea magistrale e la laurea specialistica in Medicina veterinaria (corsi LM-42 e 47/S), anche se molte università italiane offrono corsi triennali che permettono di accedere alle magistrali in veterinaria.
Ad esempio, potresti frequentare un corso triennale in Biotecnologie veterinarie L-02 e completare la tua formazione con una magistrale in Scienze biotecnologiche veterinarie LM-09.
La laurea in veterinaria: durata del percorso e iscrizione all’ordine
I corsi di laurea in ambito veterinario hanno una durata minima di cinque anni, al termine del quale dovrai sostenere un esame di stato obbligatorio per l’iscrizione all’ordine dei veterinari (FNOVI).
Per accedere all’esame di stato non c’è un periodo di praticantato obbligatorio come in molte altre facoltà, ma un tirocinio formativo fa comunque parte del tuo percorso di studi.
I corsi legati all’ambito sanitario, infatti, mirano all’acquisizione di competenze teoriche e pratiche che ti permetteranno di affrontare con sicurezza ogni possibile scenario in cui ti imbatterai nel corso della tua carriera, come ad esempio:
- svolgere servizi di sanità animale tramite controlli sul territorio
- ispezionare stabilimenti in cui si lavorano prodotti di origine animale
- offrire consulenza per attività commerciali
Il test di ammissione a veterinaria: prepararsi per affrontarlo con successo
L’Italia è tra i Paesi europei che offrono il maggior numero di corsi di laurea in veterinaria: sono più di 10 le università italiane che erogano corsi di medicina veterinaria, tutti a numero chiuso. Questo perché la richiesta è molto alta e i posti disponibili sono sempre inferiori rispetto alla domanda.
L’accesso avviene dunque tramite un test di ammissione; un esame piuttosto rigido che si compone di 60 domande riguardanti cultura generale, biologia, logica, chimica, fisica e matematica.
Come prepararsi al test di veterinaria
Secondo Alpha Test, casa editrice specializzata nella preparazione ai test d’ingresso universitari, la media degli ammessi alla facoltà di veterinaria è di 1 su 12, quindi meglio prepararsi per tempo, in vista dell’esame!
Ma come superare il test di veterinaria senza stress? Fortunatamente, oggi sono disponibili diversi strumenti che ti permetteranno di affrontare la prova con la giusta preparazione. Dai manuali con argomenti di studio ed esercitazioni pratiche, fino a veri e propri corsi di preparazione su piattaforme di e-learning avrai l’imbarazzo della scelta!
Dal liceo all’università: quali sono le scuole migliori per diventare veterinario?
Se ti stai chiedendo che liceo bisogna fare per diventare veterinario e quali siano le scuole migliori per prepararsi a questo percorso, non esiste una risposta alla tua domanda.
Per iscriverti ad un corso in Medicina veterinaria non è necessario un diploma di liceo e puoi accedere al test anche se hai frequentato un istituto tecnico o professionale: saranno il tuo impegno e la tua determinazione a fare la differenza.
Per familiarizzare con l’ambiente anche se stai ancora frequentando le scuole secondarie, però, puoi rivolgerti ad alcune cliniche veterinarie che organizzano stage formativi durante il quarto e quinto anno delle superiori.
Dopo la laurea: dai master al tuo ambulatorio veterinario
La laurea e l’iscrizione all’ordine dei veterinari non sono che l’inizio del tuo percorso professionale.
Dopo l’esame di stato puoi decidere di approfondire una particolare branca della medicina veterinaria. In questi casi dovrai seguire un corso post-laurea della durata di due o tre anni presso una Scuola di specializzazione.
Oppure potrai decidere di aprire un ambulatorio veterinario privato e diventare libero professionista. In questo caso non ti serviranno ulteriori specializzazioni ma avrai comunque bisogno di alcune certificazioni rilasciate dalla ASL e dal comune di riferimento.
Perché diventare veterinario
La passione e la predisposizione a prendersi cura dei nostri amici a quattro zampe non sono gli unici (buoni) motivi per convincere un aspirante veterinario a intraprendere questo percorso professionale.
Secondo l’Associazione veterinari, l’Italia è tra i primi Paesi europei per numero di animali domestici: nel corso del 2020, la quota di animali d’affezione nelle case italiane ha raggiunto 62.1 milioni; di questi, 16.1 milioni sono rappresentati dai soli cani e gatti.
Vet e benessere: un settore in continua crescita
Il settore legato alla salute degli animali domestici, inoltre, è in continua crescita.
(Leggi il nostro Articolo “Quanti cani e gatti ci sono in Italia” +link)
Secondo il rapporto Zoomark 2021 di ASSALCO, (l’Associazione nazionale imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia), le strutture veterinarie su scala nazionale sono salite a 9.400, registrando un notevole aumento nell’attività professionale e l’introduzione di servizi paralleli come la consulenza nutrizionale e il consulto online.
Il veterinario, quindi, è una figura di riferimento sempre più importante nelle famiglie italiane: non solo un esperto del settore e un premuroso operatore sanitario bensì un amico prezioso a tutela del benessere dei nostri amici animali!