Le malattie più comuni negli animali domestici: quando preoccuparsi

I nostri fidati animali domestici sono ormai una parte integrante della nostra vita, noi ci prendiamo cura di loro in ogni aspetto e loro in cambio ci offrono il loro amore incondizionato.


Diventano veri e propri componenti della famiglia e ogni volta che si trovano in difficoltà ce lo fanno capire in moltissimi modi, soprattutto quando la loro salute è a rischio.

I problemi di salute che affliggono gli animali domestici possono essere lievi e facilmente trattabili oppure piuttosto seri, ed è qui che entra in gioco l’attenzione del padrone nel riconoscere i sintomi ed agire tempestivamente.
Le malattie più comuni delle specie animali sono le più varie ed in base all’animale domestico in questione, possono differenziarsi per sintomi e decorso della malattia.


Ma come fare per capire se il nostro adorato amico peloso è affetto da un problema di salute? I primi segnali evidenti che riscontrerete possono essere fondamentali per capire quale sia il problema.


A breve daremo un’occhiata ai principali sintomi delle patologie più comuni negli animali e capiremo insieme come intervenire e se sia il caso di rivolgersi ad un veterinario.

I problemi di salute più comuni nei cani e nei gatti

I cani ed i gatti sono da sempre gli animali domestici che abitano le nostre case e il solo atto di prendercene cura rende felici noi ed i nostri amici a quattro zampe.


Spesso però, sopraggiungono problematiche che mettono a dura prova la salute degli animali ed una rapida analisi può essere vitale.


Se ad esempio avete deciso di adottare un cane anziano, può succedere che esso abbia dei problemi di salute a cui prestare particolare attenzione.
Per essere più preparati a riconoscere le necessità del vostro animale domestico ecco di seguito le malattie più comuni.

Parassiti intestinali: i sintomi

I parassiti intestinali attaccano principalmente i cuccioli e gli animali abituati a stare all’aria aperta. Si tratta di una delle malattie più comuni nei cani e nei gatti ed il suo decorso spesso è piuttosto silente.

Tra i sintomi più comuni per riconoscere questa malattia troviamo:

● Diarrea e sangue nelle feci
● Dolore addominale
● Febbre
● Inappetenza o aumento dell’appetito con conseguente perdita di peso
● Pelo opaco e secco
● Letargia
● Vomito, a volte con presenza di vermi
● Gonfiore addominale


Per prevenire i parassiti di questo genere, è importante sottoporre il cucciolo a  ontrolli periodici.

Il trattamento invece prevede la somministrazione di farmaci antiparassitari che saranno prescritti dal vostro veterinario.

Congiuntivite: i sintomi comuni in cani e gatti

La congiuntivite è un’altra delle malattie più comuni nei cani e nei gatti, si tratta di un’infiammazione della membrana oculare. Nelle infiammazioni non gravi i sintomi più comuni sono:

● Lacrimazione e secrezioni di colore giallastro più o meno abbondanti
● Arrossamento degli occhi
● Dolore e prurito

Per curare una congiuntivite leggera, l’ideale è applicare degli impacchi di camomilla in modo da pulire bene le palpebre dell’animale.

Nei casi più gravi inceve è sempre meglio rivolgersi al veterinario in quanto una cattiva cura del problema può portare alla cecità

Le malattie più comuni dei conigli domestici

Prendersi cura di un coniglio è un’esperienza unica che regala molte soddisfazioni. Il suo musetto dolce e il pelo morbido rendono questo animale domestico uno dei più carini e docili da tenere in casa.


Può capitare però che anche in presenza di un ambiente salubre ed uno stile di vita impeccabile, il nostro amico peloso si ritrovi a dover affrontare qualche problema di salute.


Ma cosa fare quando percepiamo che il nostro coniglio non sta bene?
Innanzitutto bisogna valutare bene i sintomi che mostra e cercare di capire quale sia il problema. Ecco alcune delle malattie più comuni nei conigli.

Raffreddore: i sintomi più comuni nel coniglio

Eh già, avete capito bene, il raffreddore è una delle malattie più comuni nei conigli domestici.

Proprio come accade a noi, può succedere che il coniglio soffra di raffreddore ma essendo un animale piuttosto delicato, è bene accorgersi in tempo prima di arrivare a conseguenze gravi.

Può capitare però che anche in presenza di un ambiente salubre ed uno stile di vita impeccabile, il nostro amico peloso si ritrovi a dover affrontare qualche problema di salute.

Ma cosa fare quando percepiamo che il nostro coniglio non sta bene?
Innanzitutto bisogna valutare bene i sintomi che mostra e cercare di capire quale sia il problema. Ecco alcune delle malattie più comuni nei conigli.

I sintomi del raffreddore nel coniglio sono i seguenti:

● Naso umido
● Starnuti
● Ansimare
● Occhi che gocciolano

Come per i loro padroni, il raffreddore nei conigli è un problema di salute che può derivare da allergia o da una patologia.
È bene consultare il veterinario che capirà se si tratta di un’infezione o una problematica legata ad altri fattori scatenanti

Mixomatosi: sintomi e prevenzione

La mixomatosi è una malattia possibilmente letale che attacca i conigli in generale, compresi quelli domestici.

Si tratta di una malattia virale estremamente contagiosa che viene trasmessa da insetti come pulci e zanzare. I sintomi più comuni, riconducibili a questa malattia sono:


● Congiuntivite e secrezioni dense dagli occhi
● Rigonfiamento cutaneo su testa e arti
● Infiammazione organi genitali


Si tratta di una malattia aggressiva e con conseguenze letali ed è perciò necessaria una vaccinazione.

Le malattie comuni degli animali acquatici

Se avete deciso di prendere un nuovo pesce per il vostro acquario, dovete sapere che anche i pesci, in particolare quelli rossi, possono presentare dei problemi di salute.

Si tratta di animali domestici piuttosto delicati che necessitano di condizioni ottimali e specifiche per vivere bene.

Nel caso in cui queste condizioni ideali venissero a mancare, il pesce d’acquario in questione ne soffrirebbe e lo stress causato potrebbe portare alla comparsa di alcune patologie.

Vediamo dunque quali sono le malattie più comuni dei pesci d’acquario

Malattia dei puntini bianchi: quali sono i sintomi

La malattia dei puntini bianchi, è una patologia parassitaria che può rivelarsi fatale se non curata tempestivamente. Tra i sintomi troviamo:

● Comparsa di puntini bianchi sul corpo
● Nuoto a scatti ed irregolare
● Pinne chiuse
● Letargia e difficoltà respiratorie nei casi più gravi

Il trattamento, prevede la pulizia dell’acqua della vasca e l’aumento della temperatura in acquario a 28-30°. Insomma, bisogna cercare di eliminare i possibili parassiti che possono essersi annidati nell’acquario.

Idropsia: i sintomi riconoscibili nei pesci

L’idropsia è una delle malattie più comuni che possono attaccare i pesci d’acquario.

Si tratta di una patologia facilmente riconoscibile ed è bene separare i soggetti colpiti in quanto si tratta di una malattia infettiva. Tra i sintomi più facili da constatare ci sono:

● Rigonfiamento del ventre
● Innalzamento delle squame
● Occhi sporgenti in alcuni casi
● Letargia
● Il pesce risiede spesso in superficie

Per trattare la malattia è importante mettere in quarantena i pesci colpiti dall’infezione e distabilire l’equilibrio ideale nell’acquario. Potrebbe inoltre essere opportuna la somministrazione di farmaci antibiotici appositi.

I problemi di salute più comuni negli uccelli

Anche gli uccelli domestici possono trovarsi davanti a problemi di salute che possono compromettere il loro benessere.

Per questo motivo è bene conoscere le malattie più comuni che colpiscono i volatili in modo da poter riuscire ad agire in tempo sul problema ed evitare conseguenze gravi.

Falsa muta: i sintomi principali

La falsa muta è un problema di salute che colpisce principalmente gli uccellini canori come ad esempio i canarini.

Per riconoscere rapidamente se questa malattia ha colpito il vostro uccello domestico, ecco i sintomi più comuni:

● Perdita del piumaggio nella zona della testa e del collo
● Crescita delle nuove piume lenta o assente
● Prurito

Il trattamento adatto a combattere questa malattia prevede un’alimentazione ricca di verdure, minerali e vitamine. È consigliabile inoltre spostare l’uccello in un ambiente più spazioso e pulito possibile.

La buona salute di un uccello in gabbia, è fondamentale anche per il padrone in quanto, gli uccelli come cocorite e pappagallini, potrebbero essere portatori di zoonosi ed infettare anche l’uomo.

In conclusione, queste sono solo alcune delle malattie più comuni che colpiscono i nostri cari animali domestici.

Una cosa è certa, sottoporre i nostri amici speciali a controlli costanti dal veterinario può fare in modo di prevenire e diagnosticare in tempo qualsiasi tipo di disturbo, più o meno grave ed il risultato sarà un animale domestico sano e felice.

Come prendersi cura di un criceto

Piccoli, simpatici e dotati di sensi sviluppatissimi, i criceti sono tra gli animali da compagnia più diffusi nelle nostre case. Secondo il rapporto ASSALCO Zoomark 2021, insieme a conigli, cavie e altri piccoli mammiferi, solo in Italia arrivano a raggiungere circa 1,8 milioni di esemplari!

Spesso acquistati come compagni di giochi per i bambini, i criceti possono essere tuttavia animali molto delicati da accudire: ecco perché questa settimana ti presentiamo una piccola guida con tutto ciò che c’è da sapere prima di accogliere in casa il tuo nuovo amico!

Indice

 

Il criceto: razze, dimensioni e aspettativa di vita

I criceti sono piccoli roditori appartenenti alla famiglia dei Cricetidi, di cui fanno parte anche lemming, ratti e alcune specie di topi. Al mondo, se ne contano circa 20 razze diverse

Tra le specie di criceto più diffuse ci sono:

  • Il criceto dorato, o hamster
  • Il criceto russo, o criceto Campbell
  • Il criceto siberiano, o winter white
  • Il criceto Roborovskij
  • Il criceto cinese

A seconda della razza, possono avere dimensioni diverse (dai 7,5 cm fino ai 18 cm) e vivono in media dai 2 ai 5 anni a seconda di alimentazione e qualità di vita.

 

Come prendersi cura di un criceto

Il criceto è un animale notturno, tende a dormire molto durante il giorno e si dimostra più attivo dal tramonto in poi. Anche se durante il giorno è possibile vederlo gironzolare per la sua gabbietta, è in genere piuttosto assonnato e non ama giocare: in questo caso è meglio non forzarlo, perché potrebbe diventare piuttosto aggressivo.

Come i conigli , anche i criceti sono animali piuttosto sensibili, si stressano facilmente e non sopportano le temperature più estreme: un clima troppo freddo o troppo caldo può risultare molto pericoloso per la loro salute.

I criceti, infine, tendono spesso all’obesità. Per questo motivo, è bene prestare molta attenzione alla loro alimentazione e mettere a loro disposizione giochi e piccoli svaghi che gli permettano di mantenersi sempre attivi.

 

Habitat per criceti: allestire la gabbietta

In casa, il criceto vive solitamente all’interno di una gabbietta. La gabbietta deve avere dimensioni adeguate in base alla sua razza, ed essere dotata di sbarre sufficientemente strette per impedirgli di scappare: i criceti sono estremamente abili nella fuga e, una volta fuori dalla gabbia, sono davvero difficili da trovare.

Indispensabili nella sua gabbietta sono:

  • Una morbido fondo in trucioli o cellulosa
    L’ideale è una lettiera in materiale naturale e inodore; assolutamente da evitare è il cotone, che può impigliarsi nelle sue zampette e risultare pericoloso per la loro salute.
  • Una cuccetta in cui riposare
    Una semplice scatolina di cartone può andare bene: ci penserà lui a rendere confortevole il proprio giaciglio con trucioli, pezzetti di carta e altri materiali che metteremo a sua disposizione.
  • Un contenitore in metallo per il cibo
    Evitiamo contenitori e piattini in plastica, perché potrebbe finire per rosicchiarlo.
  • Un dispenser per l’acqua
    Come per tutti gli animali domestici, è importante che anche lui abbia sempre dell’acqua fresca a disposizione: meglio utilizzare un dispenser ben assicurato alle sbarre della gabbietta e cambiare l’acqua ogni 1 o 2 giorni.
  • Una ruota e qualche gioco
    Per permettere al nostro amico di mantenersi sempre vispo e attivo.

 

Come fare amicizia con un criceto

Il criceto è un animale piuttosto docile, ma non ama la compagnia dei propri simili. A causa della sua indole territoriale, infatti, può diventare aggressivo e ferire i propri compagni di gabbietta: per questo motivo, ti suggeriamo di mantenere separati i diversi esemplari, specialmente se sono dello stesso sesso.

Per la sua natura sensibile, in un nuovo ambiente impiegherà qualche giorno ad abituarsi alla nostra presenza. Una volta a casa, quindi, evitiamo le interazioni per qualche giorno e concediamogli del tempo per abituarsi alla propria gabbietta.

Quando avrà familiarizzato con la propria gabbietta, potremo iniziare a fare amicizia sistemando il cibo all’interno della gabbia, lasciandoci annusare e, se non è particolarmente timido, permettendogli di salire sulla nostra mano.

 

L’alimentazione del criceto

Si sa, i criceti amano rosicchiare semi di vario genere. Ma purtroppo, i semi da soli non bastano per rispondere al loro fabbisogno nutrizionale. Per questo motivo dovremo assicurarci di integrare la loro dieta quotidiana con mangimi specifici che garantiscano il corretto apporto di nutrienti necessari per il loro benessere. 

Di tanto in tanto, concediamo al nostro piccolo amico qualche sfizioso bocconcino. Carote, cetrioli, mele, banane e peperoni sono una merenda ideale dopo un po’ di intensa attività fisica, insieme a verdura a foglia verde come sedano e lattuga.

Assolutamente da evitare, invece, sono alimenti umani come pasta, pesce fresco, carne e, soprattutto, dolciumi: allo stesso modo di frutti e ortaggi come cipolle, mandorle e frutta con semi, possono infatti essere molto dannosi per la sua salute.

 

Come pulire i criceti e la loro gabbietta

I criceti sono animali molto puliti e provvedono autonomamente alla propria igiene quotidiana. Lavare il nostro criceto, inoltre, può essere rischioso per la sua salute: molto meglio lasciare che faccia da sé, e concentraci piuttosto sulla pulizia della sua gabbietta.

La gabbietta e la lettiera del nostro criceto deve essere pulita e igienizzata con regolarità per evitare di incorrere in malattie e infezioni. È buona norma sostituire il fondo della gabbietta almeno una volta alla settimana, e pulirla a fondo con sapone diluito o una soluzione di acqua e aceto.

I criceti sono molto sensibili agli odori: per questo motivo, è bene evitare detergenti aggressivi che possono infastidire il loro olfatto e risciacquare accuratamente la gabbietta una volta lavata. A pulizia ultimata, lasciamo asciugare bene la gabbietta e procediamo a stendere un nuovo strato di lettiera.

 

Come capire se il criceto sta bene

Come abbiamo visto, in un nuovo ambiente il nostro criceto tende ad essere schivo e diffidente: si tratta di un comportamento piuttosto normale e basteranno pochi giorni per iniziare a familiarizzare con lui.

Se si dimostra aggressivo quando inseriamo il cibo nella sua gabbietta, suggeriamogli che non deve morderci estraendo la mano e infilandola nuovamente qualche istante dopo: in questo modo, gli faremo capire che ci fidiamo di lui e che vogliamo essere suoi amici.

Per capire se è felice, poi, basterà osservare il suo comportamento. Se si lascia accarezzare e si diverte con i giochi nella sua gabbietta, significa che sta bene ed è in salute!

LA LETTIERA PER GATTI IN CASA
Trucchi e consigli per la pulizia della lettiera

La lettiera per gatti in casa trucchi per la pulizia

Con l’estate che avanza, l’igiene della lettiera per gatti in casa torna ad essere un tema caldo a cui non sempre è facile trovare una soluzione: complice l’aumento delle temperature, infatti, i batteri tendono a riprodursi con maggiore frequenza, e i cattivi odori inacidiscono risultando ancora più fastidiosi.

Il rischio, in questo caso, non è solo che il nostro micio cerchi altri posti in cui fare i propri bisognini: una pulizia inadeguata della lettiera può infatti avere conseguenze sulla sua salute e sulla nostra. Come fare, allora, per mantenere pulita la lettiera per gatti in estate?

CIAM ha selezionato per te 7 semplici consigli per igienizzare in profondità la vaschetta del tuo gatto, prevenire la dispersione dei residui e contrastare efficacemente i cattivi odori.

Indice  

  1. La lettiera per gatti in casa
  2. Come usare la lettiera per gatti
    2.1. I tappetini igienici per catturare i residui
  3. Come eliminare il cattivo odore dalla lettiera del gatto
    3.1. Pulizia della lettiera del gatto
    3.2. Pulizia settimanale? Sì, ma delicata
    3.3. Detersivo per piatti: un alleato da non sottovalutare
    3.4. Igienizza con l’acqua ossigenata
    3.5. Previeni gli odori con il bicarbonato di sodio
    3.6. Tieni lontano il cattivo odore con il talco
    3.7. Palline di argilla espansa per favorire l’assorbimento 
  4. Dove buttare la lettiera per gatti 
  5. Qual è la migliore lettiera per gatti in casa

 

La lettiera per gatti in casa

Educare un gatto può essere un po’ complicato, ma quando si tratta della lettiera il suo istinto ci può venire in aiuto. I gatti, infatti, sono animali molto puliti e tendono istintivamente a cercare luoghi sabbiosi per fare i loro bisognini.

Per incentivare il tuo gatto ad usare la lettiera sarà quindi sufficiente scegliere una vaschetta  di dimensioni adeguate e mettere a disposizione una buona quantità di sabbia in cui scavare e poter fare i propri bisognini in libertà.

Se il tuo micio è appena arrivato in casa, poi, basterà osservare il suo comportamento e scegliere la lettiera più adatta alle sue esigenze: un gattino di pochi mesi, ad esempio, potrebbe avere difficoltà ad arrampicarsi su una vaschetta troppo alta: in questo caso ti basterà provare con una lettiera con delle sponde più basse.

L’unico modo per capire quale sia la soluzione migliore per il tuo gatto, è provare con diverse opzioni fino a trovare quella perfetta per lui, oppure lasciarti consigliare dallo staff del tuo pet store di fiducia!

 

Come eliminare il cattivo odore dalla lettiera

 

Come usare la lettiera per gatti

Un altro utile incentivo per l’utilizzo della lettiera è la posizione in cui la collocheremo. I gatti amano la privacy, quindi meglio scegliere un luogo tranquillo ed un po’ appartato, facile da raggiungere sia durante il giorno che durante la notte.

Una volta scelto il posto perfetto, ti basterà sistemare la sabbia nella vaschetta e lasciare familiarizzare il tuo micio con la nuova lettiera.

Ricorda di mettere sempre a disposizione sabbia a sufficienza per consentirgli di scavare un po’: anche se non esiste una regola universale, la quantità dovrebbe essere compresa tra i 3 cm e i 5 cm per garantirgli sempre il massimo comfort.

 

I tappetini igienici per catturare i residui

A prescindere dalla quantità di sabbia a disposizione del tuo pet, alcune lettiere avranno sempre la tendenza a sporcare di più rispetto ad altre.

Questo perché la sabbia, soprattutto quando è particolarmente leggera e sottile, si attacca sotto le zampe del nostro micio e finisce per sporcare tutto il pavimento.

Scomodo e poco igienico, questo piccolo inconveniente può però essere arginato con tappetini igienici per gatto: realizzati spesso in PVC, hanno un design cattura-polvere che gli consente di limitare gli spargimenti di sabbia e di mantenere pulita la zona circostante.

 

Come eliminare il cattivo odore dalla lettiera del gatto

Un altro frequente problema della lettiera in casa è quello dell’odore: non importa quanto laviamo, sfreghiamo e ripuliamo la vaschetta, ci sono giorni in cui sembra proprio non volersene andare. Fortunatamente, però, esistono alcuni semplici trucchi che ci consentiranno di togliere i cattivi odori dalla lettiera del gatto, prevenendone la ricomparsa.

 

Quale lettiera usare per i gatti

 

Pulizia della lettiera del gatto

Pulisci regolarmente la vaschetta e cambia la lettiera con regolarità.
La sabbia per gatti dovrebbe essere sostituita almeno una volta alla settimana, ma la frequenza può essere diversa in base al prodotto. Il nostro consiglio è di svuotare la vaschetta non appena la sabbia inizia ad inumidirsi, smuovendola di tanto in tanto per mantenerla areata.

 

Pulizia settimanale? Sì, ma delicata

Esegui la pulizia con prodotti delicati e privi di profumo.
L’ideale è utilizzare acqua calda e aceto, oppure bicarbonato di sodio. Sarà sufficiente riempire il fondo della vaschetta con aceto o bicarbonato e lasciar agire per almeno 30 minuti. Svuotata la vaschetta, non dovrai far altro che ripulirla con una spugna imbevuta di acqua calda e asciugarla con cura.

 

Detersivo per piatti: un alleato da non sottovalutare
Quando la vaschetta è particolarmente sporca puoi utilizzare del detersivo per piatti.

Preferisci, se possibile, una formulazione delicata e senza profumi aggiunti: detergenti aggressivi e fragranze troppo intense possono infastidire il tuo micio o provocare fastidiose reazioni allergiche.

 

Igienizza con l’acqua ossigenata

Dopo il lavaggio della vaschetta, igienizzala con dell’acqua ossigenata.

Versala su un panno pulito e strofinala vigorosamente sulla lettiera del tuo micio, quindi asciugala con cura per disinfettare a fondo la vaschetta e neutralizzare al meglio gli odori.

 

Previeni gli odori con il bicarbonato di sodio

Il bicarbonato di sodio è un ottimo aiuto per prevenire la formazione di odori.

Cospargi il fondo della lettiera con qualche cucchiaio di bicarbonato e ricoprilo con la tua abituale sabbia per gatti, ma presta attenzione a non metterne troppo: in grandi quantità potrebbe risultare nocivo per il tuo pet.

Cerchi una soluzione rapida e immediata? In alternativa al talco puoi provare con Welly Mangiaodori , un pratico spray dall’azione deodorante che ti consentirà di neutralizzare gli odori sgradevoli.

 

Tieni lontano il cattivo odore con il talco

Il bicarbonato può essere mescolato alla sabbia per tenere lontani i cattivi odori.

Anche in questo caso sarà bene limitarne la quantità. In alternativa, puoi provare il talco: preferisci un talco non profumato e ricopri la sabbia con un sottile strato di prodotto per migliorare l’assorbimento degli odori.

 

Palline di argilla espansa per favorire l’assorbimento

Per aumentare l’assorbenza della lettiera puoi utilizzare delle palline di argilla.

Poco costose e facilmente reperibili, sarà sufficiente sbriciolarle e mescolarle alla tua sabbia abituale. Quando le palline inizieranno ad inumidirsi, sarà il momento di cambiare la lettiera.

 

Dove buttare la lettiera per gatti

Ultimo, ma non per importanza, è lo smaltimento della sabbietta. Una corretta eliminazione della lettiera è infatti fondamentale per garantire la massima igiene, evitando che i cattivi odori si diffondano in casa.

Per questo motivo è molto importante leggere attentamente le istruzioni del prodotto e assicurarsi di eseguire lo smaltimento nel modo adeguato.

 

Come scegliere la lettiera per gatti in casa

 

Qual è la migliore lettiera per gatti in casa

Ora che conosci tutti i segreti per una perfetta pulizia della lettiera, probabilmente ti starai chiedendo quale, tra le tante presenti sul mercato, sia la soluzione più adatta a te ed al tuo pet. La risposta è: dipende.

In commercio esistono infatti svariati tipi di lettiera, ognuna con caratteristiche uniche che possono renderla più o meno adatta alle vostre esigenze.

In generale, ti consigliamo di tenere in considerazione le preferenze del tuo micio e il tempo che potrai dedicare alla pulizia quotidiana della lettiera.

Se vai sempre di fretta e passi poco tempo a casa, potresti provare una lettiera autopulente. Se cerchi il giusto compromesso tra praticità e sostenibilità, invece, puoi provare con una lettiera ecologica  a base di fibre vegetali.

Per quanto riguarda le lettiere in silicio, sono ottime per l’igiene del gatto e della casa, in quanto producono meno polvere e contrastano la proliferazione dei batteri. Per contro, tuttavia, possono pungere i polpastrelli del tuo micio o provocare brutte reazioni allergiche.

Dove trovare tutto il necessario per la pulizia e l’igiene del tuo pet? Visita CIAM Animali , il nostro pet store online!

Come prendersi cura di una tartaruga di terra

Come prendersi cura di una tartaruga di terra

Figure mitologiche pacifiche e dallaria sorniona, le tartarughe di terra sono tra gli animali domestici più longevi, e non è raro che possano arrivare a vivere fino ad oltre sessant’anni! Ma come prendersi cura di una tartaruga di terra in casa per assicurarle una vita lunga e felice? Seguici nei prossimi paragrafi e scoprilo insieme a noi!

Indice

  1. Caratteristiche della tartaruga
  2. Come allevare una tartaruga di terra in casa
  3. Cosa mangiano le tartarughe
  4. Come prendersi cura di una tartaruga

 

  1. Caratteristiche della tartaruga

La tartaruga è un rettile appartenente alla famiglia dei testudinati. Al mondo ne esistono circa 50 specie, e sono diffuse in tutti continenti ad eccezione di Australia ed Antartide. Ogni specie può raggiungere dimensioni diverse, che vanno dai 15-20 cm della Testudo Hermanni, la più diffusa tra le tartarughe terrestri, fino agli 80 cm della testuggine africana.

La tartaruga di terra
La denominazione corretta della tartaruga di terra è testuggine. Dal punto di vista scientifico, la denominazione “tartaruga” è associata solamente alle tartarughe d’acqua.

La principale differenza tra tartarughe di terra e tartarughe d’acqua sta in primo luogo nel diverso habitat naturale e, in secondo luogo, nelle diverse caratteristiche fisiche: mentre le prime sono generalmente più grandi e più tozze, le seconde sono più allungate e piatte, dalla forma più snella e idrodinamica.

Dove vivono le tartarughe?
Le tartarughe di terra sono animali a sangue freddo. Per questo motivo non tollerano il freddo e prediligono ambienti caldi, (non troppo) umidi e preferibilmente dotati di tanta luce. In casa, la tartaruga di terra può essere allevata sia all’esterno che all’interno, ma saranno necessari alcuni accorgimenti per assicurarti che possa crescere sana, forte e felice.

  1. Come allevare una tartaruga di terra in casa

Allevare una tartaruga di terra in casa non è particolarmente difficile, una volta comprese le abitudini della tua piccola amica. Che tu voglia allevarla all’interno o all’esterno, avrai bisogno di un’ampia zona recintata alta almeno 50 cm e profonda almeno 25 cm. Il recinto dovrà essere ben esposto alla luce, con ampie zone ombreggiate per permettere alla tua tartaruga di trovare riparo nelle ore più calde.

Allevare una tartaruga di terra all’esterno
Se sceglierai di allevare la tua tartaruga all’esterno, assicurati di realizzare una recinzione sufficientemente alta, profonda e che non permetta loro di vedere all’esterno. Le tartarughe sono animali curiosi che amano scavare ed esplorare: una struttura troppo bassa consentirebbe loro di arrampicarsi oltre il recinto, e uno steccato troppo poco profondo di farsi strada nel substrato fino a sgusciare fuori.

Ricorda inoltre che la tartaruga è una facile preda per cani, gatti e altri piccoli predatori domestici: se ne possiedi qualcuno, proteggi il terrario con una rete metallica per evitare spiacevoli attacchi a sorpresa.

Allevare una tartaruga di terra all’interno
Se sceglierai di allevare la tua tartaruga all’interno, ti servirà un terrario abbastanza grande e profondo per permetterle di muoversi e scavare in libertà. La scelta più indicata per l’allevamento indoor è quella del terrario a cassetta: una cassetta in legno di dimensioni più o meno grandi in base alle dimensioni della tua tartaruga, con pareti alte e un profondo substrato di terriccio.

Sistema la tua cassetta in un posto bene illuminato, e utilizza lampade riscaldanti per creare un habitat quanto più simile a quello esterno: la temperatura ideale per la tua tartaruga si aggira tra i 21°-32°C di giorno, e tra i 15°-18 °C di notte.

Assicurati infine che il terrario sia dotato di un adeguato sistema di areazione e di un livello di umidità stabile, possibilmente compreso tra il 50-60%. Per aiutarti puoi utilizzare un umidificatore, particolarmente utile quando in casa il riscaldamento è acceso seccando l’aria.

Come tenere una tartaruga di terra in casa

Attrezza il tuo terrario per tartarughe
All’esterno o all’interno, il tuo terrario dovrà contenere sempre un morbido substrato di sabbia e/o terriccio che permetta alla tua tartaruga di scavare ed esplorare. Assicurati che il substrato sia quanto più asciutto possibile: un ambiente troppo umido può causare problemi respiratori ed infezioni al carapace della tua tartaruga.

Organizza quindi una “zona ristoro” dotata di una vaschetta poco profonda con acqua fresca, del cibo e un comodo nascondiglio per schiacciare un pisolino. Il tuo terrario è all’esterno? Semina trifoglio, tarassaco e qualche altra sfiziosa erba spontanea per garantire alla tua tartaruga una dieta varia ed equilibrata!

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  1. Cosa mangiano le tartarughe

Cosa mangiano le tartarughe di terra? Le tartarughe sono animali erbivori che si nutrono prevalentemente di piante erbacee e vegetali, ma per la verità hanno la tendenza ad assaggiare un po’ tutto quello che gli viene offerto. Per questo motivo dovrai prestare molta attenzione a cosa dai loro da mangiare, evitando alcuni alimenti potenzialmente dannosi per la loro salute.

Fondamentali per la loro alimentazione sono:

  • Verdura, e in particolare modo cicoria, indivia, radicchio, lattuga romana…
  • Frutta, e specialmente cocomero, melone ed albicocche in piccole quantità
  • Ossi di seppia, da rosicchiare o grattugiati sopra il cibo per il calcio

Da evitare invece:

  • Cibo per cani e gatti o avanzi della nostra tavola
  • Pane, pasta, legumi e latticini

Ricorda sempre che una dieta di sola insalata non è sufficiente per il benessere della tua tartaruga. Assicurati che abbia a sua disposizione diversi tipi di erbette e, se ogni tanto la scopri a rosicchiare il pietrisco del suo terrario, lasciala fare. Come gli ossi di seppia, il pietrisco è importante per integrare il calcio nella sua dieta!

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Tartaruga di terra piccola

  1. Come prendersi cura di una tartaruga

Le tartarughe sono animali schivi e tranquilli, ma ciò non significa che non amino la compagnia e ricevere qualche carezza sul collo o sulle zampe. L’importante è andarci piano con l’entusiasmo e trattarle sempre con la dovuta delicatezza.

Prendila in mano con gentilezza e fai attenzione a non farla cadere. Quando la sposti in un nuovo ambiente, inoltre, non toccarla per qualche giorno. La tartaruga ha bisogno di un po’ di tempo per abituarsi alla sua nuova casa. Di tanto in tanto puoi farle un bagnetto in qualche dito d’acqua, ma presta attenzione a non immergerla a lungo e in profondità per non farla annegare.

Tartaruga di terra in casa

Tartarughe di terra e convivenza
Se hai deciso di tenere in casa più di un esemplare di tartaruga, ricorda che la tartaruga è un animale territoriale. Meglio quindi non tenere due maschi in uno stesso terrario, o potrebbero entrare in competizione.

D’altro canto, presta attenzione anche quando metti insieme un maschio ed una femmina: durante il corteggiamento il maschio può diventare insistente e infastidire la femmina. Se noti che le tue tartarughe non vanno d’accordo, meglio separare gli esemplari in recinti differenti!

Come prendersi cura di un coniglio

Come prendersi cura di un coniglio a casa e in appartamento.

Buffi, teneri e dolci, i conigli sono tra gli animali domestici più docili e facili da accudire. Non è un caso che sempre più spesso trovino posto nelle nostre case!
Ma come prendersi cura di un coniglio? E quali sono le loro caratteristiche? Ve lo raccontiamo nei prossimi paragrafi!

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Accogli un vecchietto in famiglia: 5 buoni motivi per adottare un cane anziano

Adottare un cane anziano: perché accogliere un cane senior in famiglia

Adottare un cane anziano significa dare una seconda possibilità a chi è meno fortunato. Se per un cucciolo trovare una nuova casa e un nuova nuova famiglia pronta a dar lui affetto è piuttosto facile, infatti, a un cane ormai adulto non sempre è data la stessa opportunità.

Il cane anziano è spesso oggetto di pregiudizi che lo vogliono malaticcio e difficilmente integrato nelle abitudini della nuova famiglia; pregiudizi che si rivelano in realtà infondati e ben lontani dalla dall’adattabilità che ne caratterizza il temperamento. 

Come sanno bene coloro che hanno scelto di adottare un cane al canile, accogliere nella propria vita un cane abbandonato (magari anche un po’ avanti con gli anni) vuol dire fare spazio per un amore incondizionato e a un’immensa gratitudine!

 

Quando viene considerato adulto un cane?

Un cane è generalmente considerato adulto già dai sette anni, ma il suo ingresso nella fase senior può dipendere da diversi fattori come taglia, razza, peso e stile di vita. I cani di taglia piccola, ad esempio, diventano senior più tardi e vivono mediamente più a lungo rispetto a quelli di taglia grande o molto grande.

Ciò significa che adottando un cane senior non dobbiamo aspettarci per forza che sarà debole e meno energico di un cane più giovane.

E se il fattore genetico gioca un ruolo importante sulle modalità di invecchiamento, dobbiamo inoltre tenere a mente che un cane ha passato buona parte della propria vita in un rifugio è spesso piuttosto forte e capace di adattarsi bene a una nuova casa e a una nuova vita!

 

Perché adottare un cane anziano

1. Gratitudine e affetto

Molto spesso un cane anziano sa come comportarsi in casa perché ha già ricevuto uneducazione. La sua indole, inoltre, è generalmente più mansueta e socievole rispetto a quella dei cani giovani, con una maggiore tendenza a dimostrare gratitudine verso la propria famiglia.

2. Voglia di imparare

Il cane è un animale capace di imparare nuove regole fino all’età avanzata: ciò significa che l’educazione del cane anziano non presenta maggiori difficoltà rispetto a quella del cucciolo. Al contrario, il cane adulto è generalmente più paziente e disponibile, con una maggiore capacità di mantenere l’attenzione.

3. Conosci la sua storia

Un cane adulto è un cane dal carattere già formato. Quando decidiamo di adottarlo sappiamo già cosa ci aspetta, perché conosciamo la sua storia, il suo temperamento, le sue abitudini e, non da ultimo, le sue dimensioni definitive.

4. Coccole e relax

Con il passare degli anni anche i cani più attivi imparano a godersi un po’ di meritato riposo, manifestando più rilassatezza nei confronti di gioco e attività fisica e rivelandosi una buona compagnia anche per le persone più anziane. 

5. Regala la gioia di una famiglia

Per la salute emotiva del cane trascorrere lunghi periodi all’interno di un rifugio non è l’ideale. Scegliere salvare un cane che ha passato gran parte della propria vita in un canile significa offrirgli l’occasione di conoscere l’amore di una famiglia, la protezione di una casa e la gioia di stare insieme.

Per questo motivo, la nostra scelta deve essere svolta in modo responsabile e nella consapevolezza che adottare un cane anziano è accogliere la sua affettuosità e il suo buonumore… ma anche i piccoli acciacchi e le piccole difficoltà della vecchiaia.